Il GDPR incoraggia l’elaborazione di codici di condotta per contribuire alla corretta applicazione del Regolamento in funzione sia delle specificità dei vari settori di trattamento dei dati sia delle esigenze specifiche delle microimprese e delle piccole e medie imprese.
In ambito sanitario i codici di condotta appaiono di estremo interesse perché non solo forniscono indicazioni su come trattare i dati per la finalità principale di diagnosi e cura, ma soprattutto perché allargano l’ambito prescrittivo anche alle finalità secondarie (ricerca, formazione ecc.).
Allo stato, i due principali codici che forniscono indicazioni specifiche in ambito sanitario sono il Codice di Condotta per l’utilizzo di dati sulla salute a fini didattici e di pubblicazione scientifica approvato dal Garante Italiano (rilevante anche per le aziende che devono oggi acquisire pubblicazioni scientifiche per arricchire il loro fascicolo tecnico nel passaggio tra MDD e MDR) e il “Código de Conducta regulador del tratamiento de datos personales en el ámbito de los ensayos clínicos y otras investigaciones clínicas y de la farmacovigilancia” approvato dal Garante Spagnolo che fornisce indicazioni applicabili anche al settore della indagine clinica e sorveglianza post commercializzazione dei dispositivi medici. In particolare, il codice italiano vanta anche un allegato tecnico relativo alle misure di pseudonimizzazione e anonimizzazione.